Capitolo 5

 

...Sbarazzatomi di qualsiasi impedimento alla mia nuova missione mi sentivo rinato e libero come gli uccelli nell'aria. Il mio unico bagaglio consisteva in uno zainetto sporco e mezzo lacero: lo riempii con una borraccia, una ventina tra cassette e CD dal repertorio rigorosamente "rock '60-'70" (unica eccezione l'album "We only want to fun us" de i Briù, un gruppo che, seppur per un breve periodo di tempo, aveva spopolato una decina di anni prima), una scatola di preservativi oramai scaduti, qualche libro di prosa e poesie (tra i quali l'inseparabile Bucowsky), le fotografie di Giulietta scattate a sua insaputa, da buon maniaco, e un po' di spiccioli. Mi sentivo assai fiducioso, forse perchè non sapevo che Qualcosa da qualche parte mi stava osservando con attenzione, studiando i miei punti deboli, deciso a mettermi i bastoni tra le ruote. Avrebbe usato qualsiasi mezzo pur di dannarmi ed ottenere la mia anima, già gridava tutta la sua rabbia incontenibile per non essere riuscito ad impedirmi la visione del Divino Cicciottello Biondo...

 

 

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