Capitolo 21

 

...A fatica gli avventori del locale riuscirono a staccare il vincitore dal corpo della sua vittima e lo portarono in trionfo, levando al cielo strepiti e urla selvagge. Nel frattempo la porta della cucina si era aperta e al bancone ora torreggiava una strana figura: un omone dalla pancia molto prominente, con il barbone grigio scuro ed i capelli dell'identico colore, lunghi, unti, raccolti in una ridicola treccia, con voce tonante portò il silenzio nel locale, catturando l'attenzione di tutti. "Per festeggiare il nostro campione non c'è niente di più corroborante di una bella pinta di birra ceca! Forza, birra ceca per tutti: e il primo giro è omaggio! Uha, uha, uha...!". L'atmosfera si fece ancora più elettrica e sbracata: nel giro di una mezz'ora tutti erano ubriachi fradici e faticavano a reggersi in piedi. Il barbone, che doveva essere il padrone de "Il Dragone dell'Amore", si muoveva agile, nonostante la mole, tra i suoi clienti, illustrando a tutti, in maniera instancabile, con quello che sembrava a dire il vero più un raccontino"preconfezionato" che la verità, gli straordinari pregi della birra ceca di cui si vantava di essere il maggiore importatore, decantandone le virtù, esaltandone le caratteristiche, la fermentazione continua...

 

 

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