Capitolo 19

 

... L'atmosfera del "Dragone dell'amore" si fece irrespirabile dopo pochi attimi: faticai a ritagliarmi un piccolo spazio all'interno del quale potevo assistere alla baraonda, senza tuttavia esserne coinvolto. Notai come la rissa in realtà fosse ben circoscritta e non si estendesse all'intero gruppo di avventori: al centro della sala quattro uomini se le davano di santa ragione, mentre intorno a loro tutti gli altri si accalcavano, per poter vedere la scena, tifando per i propri beniamini. Ben presto sul pavimento giacevano due corpi esanimi, che furono subito portati via per non intralciare i due contendenti rimasti ancora in piedi. Quello che sembrava agli occhi di tutti il favorito era un colosso dalla pelle color pece, le cui braccia mulinanti sembravano tronchi d'albero; di fronte a lui saltellava un ragazzo che giudicavo all'incirca della mia età, con i lineamenti marcati: più che italiano mi sembrava albanese, aveva un anellino al lobo dell'orecchio sinistro, occhi azzurri, lo sguardo un po' da ebete-vedevo in lui una grande somiglianza con Roger Daltrey, il cantante degli Who-e vestiva strani indumenti sportivi. Improvvisamente, ancor prima che il negrone sferrasse il suo attacco, il ragazzo, stupendo tutti, cadde a terra come fulminato...

 

 

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