Capitolo 14

 

...Il cielo diventò nero come la pece, si sollevò un vento fortissimo e la terra cominciò a tremare: dal bosco irruppe nella radura una mandria di bufali spaventati che, noncuranti della mia presenza, mi travolsero con una forza mostruosa; con le ossa a pezzi e gemendo per l'indicibile dolore, mi resi conto che, pur assalito dalla furia animalesca mi trovavo immobilizzato sempre nel medesimo punto. Le mie orecchie furono riempite dal suono di una risata agghiacciante che riecheggiò tutt'intorno e ciò che videro i miei occhi mi fece sprofondare nel panico: dapprima in maniera impercettibile, poi via via in modo sempre più evidente, la parete di montagna che mi si ergeva di fronte cominciò a cadere su di me. Non ebbi nemmeno la forza di urlare quando vidi l'enorme barriera rocciosa a non più di dieci metri di distanza. Mi svegliai di soprassalto e per poco non rotolai giù dal letto: ero in un bagno di sudore, ma sentivo di avere i sensi acuiti dallo spavento. Infatti, avvolto dalla semioscurità, sentii chiaramente l'impercettibile rumore della porta della mia camera che veniva aperta...

 

 

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