Capitolo 10

 

...Impiegai un'oretta a raggiungere la città vera e propria: la mia prima preoccupazione era trovare un alloggio dove trascorrere la notte, mettere qualcosa sotto i denti e, soprattutto, farmi una bella doccia. Rivaroland era incredibile, non avevo mai visto prima un luogo così caotico: le strade erano affollatissime e scintillanti di colori, il frastuono che si levava era quasi insopportabile per un giovane "campagnolo" come me. L'aria, quasi irrespirabile, era gonfia di forti odori che spaziavano dal sudore al tanfo della spazzatura e delle cloache a cielo aperto. Superando improvvisi attacchi claustrofobici riuscii a raggiungere una zona più tranquilla: ero decisamente fortunato, pensai, notando in una piazzetta poco illuminata l'insegna di una locanda. "Locanda Benmesso: da Crazie" così recitava l'insegna: avevo le vesciche ai piedi per il lungo camminare e il nome del posto-una palazzina fatiscente, con i muri scrostati e all'apparenza non un granchè solidi-era decisamente di buon auspicio. Senza indugio alcuno entrai...

 

 

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